Roberto Ricci 102 TwinTip LTD
Dimension in cms: 239x63
Volume: 102
Technology: CTK
Fin in cms: MFC 23 freemove
Est weight Kgs +/- 6%: 6,2
Fin Box: Power
Premessa
Sono ormai già tre stagioni che utilizzo le tavole RRD e il Twin Tip, uno dei best seller degli ultimi anni, posso ormai dire di conoscerlo piuttosto bene. La versione 102 litri del 2007 riconferma la bontà delle linee d’acqua dei precedenti 105 con ulteriori miglioramenti per quanto riguarda le linee d’acqua, la distribuzione dei volumi e l’outline di poppa e prua.
Le promesse della presentazione erano una linea più tirata per planare prima ed essere più veloce, bordi più affilati per stringere maggiromente il vento, meno v ed una riduzione della superficie bagnata (steptail) per consentire un feeling più libero e fluido.
La tavola a secco
Ottimamente rifinita come tutte le sorelle della linea Ricci, il TTP 102 presenta una colorazione “racing” con fondo bianco cartavetrato che permette di intravedere l’abbondante carbonio e kevlar e disegni argentati e dorati molto eleganti. Addirittura sulla scanalatura a poppa troviamo la scritta “Limited edition”.
La prua è stata ridisegnata con un innovativo becco d’anatra in coperta e due channel in carena per mantenere la direzionalittà nelle andature al contrario.
La poppa prevede scanalature ancora più profonde per consentire di diminuire la superficie a contatto con l’acqua durante la planata.
La dotazione di serie prevede nuove straps 2007 con nuovo rivestimento “lycra sensation”, pads multistrato con bumpers, pinna Maui Fin Company da freestyle 23 e base paracolpi firmata RRD.
La tavola in umido
Ho avuto modo di provare il gioiellino in svariate condizioni: dal Garda sia con Peler e Ora con la 5.7 e la 5.3, alla Centrale e al paesello di Sant’Agostino con la 5.3 e addirittura a Sao Miguel do Gostoso in Brasile con la 4.7-5.0 e 5.7. – grazie Paolo Migliorini www.drwind.com.br -
Fin dal principio si prova un buon feeling con la tavola che, pur essendo tecnica e dedicata alla sua disciplina, consente di planare molto rapidamente e di provare un assetto comodo indipendentemente dal proprio peso e regolazioni di boma o vela.
Consiglio all’inizio di posizionare il piede d’albero al centro per poi trovare la posizione ideale. Personalmente preferisco tenere il piede d’albero ben vicino alle straps, se il vento è scarso e si vuole planare prima meglio avanzare di qualche cm.
Andiamo a vedere ora l’obiettivo per cui è disegnata la tavola: le manovre freestyle. La forma della poppa e la planata libera consentono di staccare con estrema facilità consentendo poi di atterrare in “fake” o in andatura al contrario con un buon margine di errore grazie al volume distribuito prevalentemente sotto alle straps. La poppa non ingavona grazie al generoso scalino e la forma appuntita vi consentirà di cambiare direzione repentinamente a seconda dei vostri deisideri. Traduzione: potete fare spock e grubby alla velocità della luce senza affondare!!!
Anche nelle andature al lasco premanovra non perde velocità e nei repentini cambi di direzione, ad esempio prima di una flaka, mantiene un buon assetto piatto. Perfetta la distribuzione del volume che consente di ripartire in planata con i piedi nelle straps.
La pinna si rivela adatta sia come misura (23) che come spessore e larghezza, consentendo di bolinare e di manovrare libera da spinout.
Conclusioni
Una tavola perfettamente in linea con l’obiettivo di un freestyler che desidera crescere senza limiti. Risulta adatta anche a chi si avvicina al freestyle.
Per i più pesanti e per chi esce in condizioni marginali tipo 6.5 consigliamo il 114, leggermente più largo e stabile.
Per chi vuole una tavola più orientata al mare, alle onde e qualche manovra freestyle tipo vulcan consigliamo i Freestyle wave, più facili e surferecci.