Dopo aver contribuito già da tempo a migliorare le prestazioni in acqua dei suoi atleti in campo freestyle e wave con boma contrassegnati da un’estrema rigidità e scelte progettuali innovative, Al360 si affaccia finalmente anche nel mercato dei boma slalom e race/formula proponendo un prodotto caratterizzato dall’aspetto e dal contenuto tipicamente “custom made” e specificatamente destinato alle discipline velocistiche che fa sfoggio di un massiccio uso di carbonio e che già al primo contatto mostra una rigidità che non teme il confronto con gli altri boma di marchi leader del settore.
Fra le mie mani è arrivato già da qualche tempo il modello E3 carbon slalom 210-270, boma rigorosamente, ed oserei dire, paurosamente, carbon monocoque che si attesta su un prezzo al pubblico di 860€. Sviluppato dalla casa italiana grazie alla preziosa collaborazione di alcuni tra gli atleti più quotati nel panorama italiano dello slalom, e che può contare su un estensione di ben 60cm che lo portano da una configurazione iniziale da 210 ad una finale da 270cm.
Già al primo tatto risulta poi impreziosito da un impugnazione ergonomica a goccia e da un diametro assai ridotto, il nuovo nato che si struttura attraverso una geometria tapered, che cioè abbina ad alti spessori nella zona della maniglia e dei terminali, uno spessore assai ridotto nella zona destinata ad alloggiare le cime del trapezio, di soli 29 mm di diametro.
Architettura che insieme ad altre innovazioni e prerogative già proprie di tutta la produzione dell’ Al360 valgono senza dubbio ed immediatamente a decretare la bontà di un prodotto che sembra coniugare forti contenuti artigianali a scelte di design particolarmente ricercate, figlie sempre dell’esigenza di realizzare un boma con una rigidità estrema.
Tra le ulteriori peculiarità ritroviamo oltre ad una forma ellittica, nettamente differente rispetto a boma tipo NP, Fiberspar o North, anche l’assenza di fori nel terminale, essendo gli incavi ricavati nella stessa fase di modellazione del terminale, al fine poi di non indebolirne la struttura del boma attraverso fori aggiuntivi che alloggiano un sistema di chiusura a doppio pin, semplice ed efficace al contempo.
Altra novità e discorso a parte merita specificatamente la maniglia che risulta esser oltre che dotata di una rigida, ma corretta, presa sull’albero, fatto questo assai importante per evitare perdite di rigidità dovute all’uso di plastiche troppo “morbide”, si è mostrata poi anche facile, leggera e compatta nell’uso in quanto perfettamente integrata nell’incavo appositamente ricavato nella zona frontale del boma.
Per un prodotto di tal fatta ritengo poi che il test fondamentale sia sicuramente rappresentato dalla verifica del mantenimento di rigidità con un apertura almeno di una 30ina e/o 40ina di cm, test il cui esito è stato senza dubbio eccellente, non accusando nonostante l’estensione indotta alcun apprezzabile decadimento di rigidità e che, quindi, ben lo candida ad un uso specie con vele di superficie intorno ai 9.0 mq, potendo anche su una curve non strettissime e su un terminale semi-largo ben adatto ad alloggiare vele dal grasso + pronunciato. Il terminale sfoggia poi un sistema di carrucole integrate che fa impallidire anche il più costoso dei suoi concorrenti, ma che tuttavia lo rendono anche sensibilmente più pesante.
Va aggiunto poi che detto modello, viene fornito, su richiesta, come quelli freestyle e wave con una propria sacca per evitare indebite esposizioni ai raggi solari, botte e sporcizia.
Alla misura testata già si affiancano altri 2 modelli Slalom + corti di 190-245 e 180-230, e a detta gamma si aggiungerà presto anche un modello strettamente destinato alla Formula Windsurfing.
Fa da cornice la possibilità di una personalizzazioni nei propri colori preferiti, nel puro stile di un boma custom made.
Rigidità
Curva
Semplicità d’uso
Accessoristica
Personalizzazione
Prezzo
9
8,5
9,5
9
9
6,5
Rigidità: strettamente sotto questo aspetto penso sinceramente sia difficile far di meglio Curva: ci si trova subito a proprio agio con vele intorno ai 9.0mq, va segnalato inoltre che l’impugnazione a goccia già sperimentata sui boma Gulftech e North riduce notevolemente l’affaticamento Semplicità d’uso: Dimenticate sistemi di chiusura a doppio pin che dopo 6 mesi si rompono, e/o maniglie troppo complicate che vi fanno perdere tempo e pazienza, nell’Al360 tutto è semplicemente rigido, facile ed efficace. Accessoristica: se considerate l’insieme dato da una maniglia di buona fattura, un sistema integrato di carrucole in acciaio inox ed una sacca risulterà valutazione sotto quest’aspetto decisamente alta, aggiungo che se fosse stato dotato di un sistema di rinvii con cleamcleat o quantomeno morbidi non avrebbe che potuto ottenere il max dei voti. Personalizzazione: molte le fantasie disponibili, in modo da abbinare perfettamente l’ E3 alla vostra vela anche dal punta di vista cromatico Prezzo: alto, ma in linea ed un “bel” pelo sotto i suoi concorrenti diretti che su questa misura si attestano tutti sui 1000€ ed oltre.
Un prodotto vincente sotto molti aspetti ma con alcune defezioni migliorabili (ndr specialmente sotto l’aspetto del peso del terminale che sembra peraltro esser già stato risolto attraverso l’impiego di plastiche + leggere) se aggiungete a ciò il valore aggiunto di testimional d’eccezione come Brindgal e Dunkerbeck ....
Eugenio Faiella ITA 175
Commento di Manfroni Davidedel 19/01/2010 09:20
boma eccezionali, leggerissimi e comodissimi, pure resistenti, il mio della nove ha gia' piu' di un anno ed e' anocra li senza segni di cedimento!